PROF. VINCENZO VARLARO

I TRATTAMENTI LIPORIDUTTIVI PER MIGLIORARE GLI INESTETISMI DEL VISO

Alcuni inestetismi del viso sono significati da eccessi adiposi: borse sottorbitarie, doppio mento, dislocazioni di compartimenti adiposi subdermici che tendono, con l’età avanzata (lipopenia senile) o per colpa dell’utilizzo di alcuni farmaci lipoatrofici (antivirali, …) a scivolare in senso gravitario andando a costituire inestetismi come la festonatura del margine mandibolare inferiore, xantelasmi.
Per operare sul viso si possono adottare trattamenti lipolitici (mesoterapia lipolitica, emulsiolipolisi), lipoapoptotici, adipocitolitici [radiofrequenza (RF), ultrasuonoterapia focalizzata (HIFU), elettroplasmaterapia (EPT), crioterapia, elettrobisturi a radiofrequenza (Surtron 160), laserterapia]. I trattamenti liporiduttivi lipolitici e lipoapoptotici sono da preferire perché viaggiano nel solco della fisiologia, insomma lasciano tracce fibrotiche trascurabili che non inficiano lo stato biologico del tessuto adiposo sottocutaneo sottoposto a trattamento liporiduttivo. La fibrosi intradiposa aggrava la situazione istopatologica del tessuto adiposo facendo tracimare le condizioni tissutali in situazioni gravemente fibrotiche che hanno la caratteristica della situazione permanente non più recuperabile. Il tessuto adiposo sottocutaneo è una fonte magica di molecole che servono a garantire l’omeostasi cellulare mediante effetti autocrini, paracrini, endocrini. La sua destrutturazione fisica comporta una
grave perdita in termini di molecole importanti per lo stato di buona salute delle cellule, dei tessuti, dell’organismo (leptina, adiponectina, chemerina, resistina, interleuchina-6 (IL-6), plasminogen activator inhibitor-1 (PAI-1) (inibitore dell'attivatore del plasminogeno), retinol binding protein 4 (RBP4), tumor necrosis factor-α (TNF-α), visfatin, nota anche come pre-B-cell colony-enhancing factor 1 (PBEF1) o nicotinamide fosforibosiltrasferasi (NAmPRTase), apelina. I trattamenti lipolitici prevedono l’utilizzo di diversi farmaci: aminofillina, carnitina, glucagone. I trattamenti lipoapoptotici prevedono l’utilizzo dell’acido ascorbico. I trattamenti lipolitici fanno ridurre dal punto di vista volumetrico l’adipocita (lipolisi), ma non sono assassinati, gli adipociti rimangono vivi. I trattamenti lipoapoptotici inducono gli adipociti inadeguati strutturalmente e funzionalmente a suicidarsi (morte altruista nell’interesse dello stato di buona salute dell’organismo) perché non riescono più a svolgere le funzioni per cui sono stati creati, Con tale procedura non rimangono cadaveri di adipociti perché le cellule adipose danno luogo alla formazione di corpi apoptotici che sono fagocitati dai macrofagi (morte pulita). I trattamenti adipocitolitici determinano un adipociticidio (assassinio dell’adipocita). In tal caso i cadaveri (adipociti assassinati) vanno incontro a necrosi, reazioni infiammatorie, fibrosi, a situazioni istopatologiche non più recuperabili dal punto di vista biologico con come conseguenza una alterazione della omeostasi cellulare che non viaggia nella direzione dello stato di buona salute delle cellule, dei tessuti, dell’organismo.