PROF. MAURIZIO FRATICELLI

Relazione « i fili di bioristrutturazione e di trazione »

La medicina estetica, meno invasiva rispetto ai tradizionali interventi di chirurgia estetica, è ormai dalla maggior parte dei pazienti accettata. Con l’età, tutti i tessuti compresi cute e muscoli subiscono una involuzione con riduzione della elasticità e ptosi tissutale. Tra le varie armi a disposizione per il trattamento degli inestetismi, oltre al botulino e all’acido jaluronico, da alcuni anni possono essere utilizzati i fili (di bio-ristrutturazione e/o di trazione) che rappresentano una metodica ben conosciuta e collaudata in campo medico. In riferimento ai fili bio-ristrutturanti lisci, inseriti nelle cute a livello superficiale, stimolano i fibroblasti dermici effettuando un refresching del viso completamente naturale. Nel caso in cui si voglia correggere il contorno mandibolare o ridurre piccole ptosi tissutali, come quelle localizzate ai lati del mento o della bocca (con un moderato effetto simil-lifting) potremmo utilizzare i fili di trazione, che permetto una risalita dei tessuti con ridistribuzione degli stessi. Inizialmente i fili di trazione, per essere inseriti, prevedevano manovre invasive, come una incisione chirurgica nella regione temporale; successivamente con il progredire della tecnica, il posizionamento dei fili avviene senza tagli, senza punti e con aghi cannula, meno invasivi rispetto ai tradizionali aghi.